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4th November 2025
Milano, paura e sgomento in piazza Gae Aulenti dopo l'accoltellamento: "Poteva capitare a chiunque"
Milano, paura e sgomento in piazza Gae Aulenti dopo l'accoltellamento: "Poteva capitare a chiunque"
Il giorno dopo l'aggressione ai danni di una donna diretta al lavoro, tra chi parla di insicurezza crescente e chi invita a non generalizzare.
Cronaca (Milano). Il giorno dopo l'aggressione, Piazza Gae Aulenti appare come sempre: vetro, acciaio, corridoi di luce.
Ma qualcosa è cambiato.
Tra chi dice "Non è Milano, è un episodio"
e chi mormora "Sì, ma se fosse capitato a me?", la città resta sospesa tra la voglia di sentirsi aperta e internazionale
e la consapevolezza che l'imprevedibile vive anche nei luoghi apparentemente più sicuri.
Il giorno dopo l'accoltellamento di una donna avvenuto poco prima che raggiungesse il suo ufficio nella zona, l'atmosfera in Piazza Gae Aulenti è apparentemente quella di sempre. La piazza è attraversata da lavoratori, studenti, impiegati e persone sedute ai tavolini. Ma nelle conversazioni, emerge lo smarrimento.
Molti sottolineano una sensazione di vulnerabilità, soprattutto per il fatto che l'aggressione sembra essere avvenuta senza un movente chiaro. Una parte delle persone presenti racconta di aver pensato, guardando il luogo dell'episodio, che sarebbe potuto accadere a chiunque. Si parla di routine spezzate: arrivare al lavoro, scendere dalla metro, camminare come ogni giorno e trovarsi davanti all'imprevedibile.
Allo stesso tempo, non manca chi definisce l'episodio un caso isolato.
Secondo questa posizione, Milano rimane una città con un alto livello di frequentazione e controllo, e l'evento non rappresenterebbe un cambiamento strutturale della sicurezza urbana. C'è chi invita a contestualizzare, evitando letture allarmistiche o narrative emergenziali.
Tra questi due poli — paura diffusa e invito alla misura — si inserisce una riflessione ricorrente:
l'idea che il tema della sicurezza sia diventato fondamentale.
L'aggressione ha riportato al centro argomenti come: il rapporto tra città e percezione individuale dello spazio pubblico, la presenza di situazioni di disagio non intercettate, la richiesta di presenze più visibili (non solo telecamere, ma figure fisiche sul territorio).
Piazza Gae Aulenti, simbolo della Milano contemporanea fatta di vetro, lavoro e movimento continuo, oggi espone una contraddizione:
la città che vuole essere aperta, veloce e internazionale si trova a convivere con la fragilità che un singolo gesto può rendere visibile.
(Andrea Guidoboni/alanews)