Andrea Guidoboni

Video reportage

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Andrea Guidoboni

Scontri a Milano tra propal e polizia

Momenti di tensione davanti a Palazzo Marino durante il presidio contro il gemellaggio tra Milano e Tel Aviv. Dopo gli scontri iniziali con le forze dell’ordine a seguito della bocciatura della mozione anti-gemellaggio, circa 5.000 persone si sono messe in marcia da Piazza della Scala attraversando il centro cittadino. I manifestanti hanno chiesto di essere rappresentati dalla classe politica e sostengono che finché così non sarà “bloccheranno tutto”.

Milano, protesta contro sgomberi case popolari. Ilaria Salis: «Tagliate le utenze in inverno»

A pochi passi dalla Prefettura, a Milano, si è riunito un presidio contro le modalità degli ultimi sgomberi di abusivi nelle case popolari. Esposto uno striscione con la scritta “Abitare è un diritto, negarlo è una vergogna”, con il riferimento in particolare all'operazione in via Quarti, al centro delle polemiche dopo che sono stati staccati luce e gas alle famiglie occupanti. In piazza sono scesi, tra gli altri, Unione Inquilini, centri sociali, Comitati delle case popolari e Unione degli studenti.

Milano, Corona: «Se prendono il cellulare a Signorini trovano Sodoma e Gomorra»

«Sono stato più di un’ora a parlare dei reati commessi da Alfonso Signorini, secondo me nel giro di 5 giorni gli busseranno a casa e quando gli faranno la perquisizione gli troverano materiale allucinante. Se prendono il cellulare a Signorini trovano Sodoma e Gomorra». Così Fabrizio Corona dopo essere stato ascoltato per oltre un’ora dai pm di Milano a seguito della denuncia di Alfonso Signorini per revenge porn.
Servizio di: Andrea Guidoboni (Agtw)

Torino, scontri al corteo per Askatasuna: idranti e lacrimogeni in corso Regina Margherita, immagini

Momenti di forte tensione a Torino durante il corteo contro lo sgombero di Askatasuna, con scontri tra manifestanti e forze dell’ordine. La situazione è degenerata quando il gruppo ha raggiunto corso Regina Margherita, all’incrocio con via Vanchiglia, cercando di avanzare verso la sede al civico 47, appena liberata. A bloccare il passaggio è stato lo schieramento di polizia disposto a protezione dell’area. Nel confronto sono stati impiegati gli idranti e sono stati lanciati lacrimogeni contro gli attivisti. L’intervento ha fermato il tentativo di avvicinamento alla zona presidiata.

Servizio di: Andrea Guidoboni (Agtw)

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AGTW è un'agenzia specializzata nelle dirette video dei principali fatti di cronaca. Tra i nostri clienti: Corriere della Sera, Sky, La7, Mediaset.

Brescia, presidio per la remigrazione al Parco Tarello: 1.300 partecipanti e divieto di corteo aggir

A Brescia si è svolta la manifestazione promossa dal comitato “Remigrazione e riconquista”, convocata al Parco Tarello con l’obiettivo di rilanciare posizioni identitarie contro l’immigrazione clandestina. In origine l’iniziativa era stata annunciata come un corteo, poi vietato dal questore, e trasformata in presidio. Secondo quanto riferito, hanno partecipato circa 1.300 persone arrivate da tutto il Nord Italia, con bandiere tricolori al seguito. I partecipanti si sono ritrovati nei parcheggi di via Sardegna, via Sostegno e via Corsica, per poi muoversi fino al Parco Tarello. Nel tragitto, le realtà identitarie hanno di fatto aggirato il divieto di sfilare, arrivando comunque in forma di percorrenza fino all’area del presidio.
Servizio di: Andrea Guidoboni (Agtw)

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Sala al 56esimo anniversario della strage di piazza Fontana: «È stato un attacco diretto alla nostra democrazia»

Nel ricordo della strage di piazza Fontana, Giuseppe Sala ha definito quella stagione come l’avvio della «strategia della tensione», parlando di «un attacco diretto alla nostra democrazia» e di «un tentativo folle di riportare il Paese ad un passato che la storia ha sconfitto definitivamente». «Qualcuno ci sta provando anche oggi ma noi siamo qui», ha aggiunto il sindaco durante le celebrazioni del 56° anniversario. Sala ha poi ricordato «le tante vittime del terrorismo fascista», quantificando...

Milano: per la prima volta un incontro tra arcivescovo e CGIL alla camera del lavoro

Nella sede della CGIL di Milano si è tenuto un incontro dal forte valore simbolico e umano: l’arcivescovo Mario Delpini ha dialogato con il segretario Luca Stanzione in un momento di riflessione condivisa sul lavoro, la crisi sociale e la dignità delle persone. È la prima volta che un arcivescovo viene accolto nella sede del principale sindacato milanese, segno di un’apertura reciproca tra due mondi spesso percepiti come distanti, ma accomunati da una stessa missione: dare voce a chi non ne ha.

Bandiera israeliana al presidio propal

Durante il presidio pro-Palestina davanti a Palazzo Marino, a Milano, una donna ha attirato l’attenzione dei manifestanti sventolando una bandiera israeliana. Si chiama Cristina, e la sua presenza in un contesto carico di tensione ha generato reazioni contrastanti. Mentre parte della piazza ha percepito il gesto come una provocazione, Cristina rivendica la sua intenzione esponendo la bandiera israeliana con il yellow ribbon, sostenendo essere: “un simbolo di pace”.

Milano, famiglia con tre minori rischia lo sfratto: "La casa è un diritto, il Comune intervenga"

Milano, famiglia con tre minori rischia lo sfratto: "La casa è un diritto, il Comune intervenga"

L'intervento del sindacato Sicet Milano, Unione inquilini e Abitare in Via Padova ferma temporaneamente l'esecuzione dello sfratto: la famiglia, con bambini di 11, 6 e 10 mesi, attende da mesi un alloggio

Cronaca (Milano). Mattinata di solidarietà in Viale Monza 170 a Milano, dove una famiglia con tre figli minori ha rischiato di essere sfrattata per "finita locazione" dopo che il proprietario dell'immobile ha deciso di non rinnovare il contratto e raddoppiare il canone d'affitto. Una situazione che la famiglia, pur avendo sempre pagato regolarmente, non è più riuscita a sostenere.

Sul posto, accanto ai residenti, erano presenti le associazioni Unione inquilini, Abitare in Via Padova e sindacalisti del Sicet Milano.
Il segretario generale Sicet Mattia Gatti ha spiegato:

"Siamo qui perché questa famiglia, con tre minori, ha ricevuto uno sfratto e siamo ormai all'ultimo rinvio. Da mesi attendono un alloggio che il Comune ha già assegnato sulla carta, ma che di fatto ancora non c'è. Chiediamo un rinvio per permettere un passaggio dignitoso da una casa all'altra e, soprattutto, politiche abitative che garantiscano che nessuna famiglia finisca in strada. La casa deve tornare a essere un diritto."

La situazione, ha aggiunto Gatti, "è aggravata da un processo di gentrificazione che investe tutta la zona: famiglie di lavoratori non riescono più a trovare affitti sostenibili".

Presente anche il portinaio dello stabile, che conosce da anni gli inquilini:

"Vivono qui dal 2012, hanno sempre pagato tutto. Solo che, scaduto il contratto, il proprietario ha dato disdetta e subito dopo ha chiesto lo sfratto. Ha raddoppiato il prezzo e loro non potevano più permetterselo."

Grazie all'intervento dei sindacati, l'esecuzione è stata rinviata, così la famiglia potrà restare fino al 13 gennaio.
Gatti conclude:

"Oggi siamo riusciti a ottenere uno slittamento anche per un'altra famiglia in via Leoncavallo. Ma resta la situazione degli sfratti in città."
(Andrea Guidoboni/alanews)

Milano, corteo dell'API in sostegno del popolo palestinese

Milano, corteo dell'API in sostegno del popolo palestinese

In migliaia da piazzale Loreto a Rovereto con l'associazione Palestinesi d'Italia per chiedere pace e attenzione anche ai conflitti dimenticati

Cronaca (Milano). Milano — Migliaia di persone sono scese in piazza oggi a Milano per la manifestazione organizzata dall'API, Associazione Palestinesi in Italia, per chiedere il riconoscimento e il mantenimento di un cessate il fuoco stabile nella Striscia di Gaza. Il corteo è partito da piazzale Loreto nel primo pomeriggio, dove i partecipanti si sono radunati con bandiere, cartelli e cori, per poi dirigersi verso la fermata della metropolitana Rovereto, luogo di conclusione della mobilitazione.

Durante la manifestazione è stata denunciata la situazione umanitaria a Gaza, dove continuano a registrarsi vittime e bombardamenti, nonostante il cessate il fuoco.

Nel corso del corteo è stata richiamata anche l'attenzione sulla guerra in Sudan, evidenziando come il conflitto, pur caratterizzato da gravi violenze e sfollamenti, non goda della stessa visibilità mediatica. È stato sottolineato come sia necessario mantenere alta l'attenzione anche su quei contesti di crisi che raramente trovano spazio nel dibattito pubblico internazionale.

Il corteo ha sfilato pacificamente lungo le vie del quartiere. L'API ha ricordato che l'obiettivo dell'iniziativa è dare voce ai civili palestinesi e ricordare che la solidarietà internazionale deve essere estesa a tutte le popolazioni colpite dalla guerra, senza gerarchie di attenzione.

La manifestazione si è conclusa alla fermata Rovereto, con un appello a proseguire il lavoro di sensibilizzazione e divulgazione. (Andrea Guidoboni/alanews)

Milano, paura e sgomento in piazza Gae Aulenti dopo l'accoltellamento: "Poteva capitare a chiunque"

Milano, paura e sgomento in piazza Gae Aulenti dopo l'accoltellamento: "Poteva capitare a chiunque"

Il giorno dopo l'aggressione ai danni di una donna diretta al lavoro, tra chi parla di insicurezza crescente e chi invita a non generalizzare.

Cronaca (Milano). Il giorno dopo l'aggressione, Piazza Gae Aulenti appare come sempre: vetro, acciaio, corridoi di luce.
Ma qualcosa è cambiato.

Tra chi dice "Non è Milano, è un episodio"
e chi mormora "Sì, ma se fosse capitato a me?", la città resta sospesa tra la voglia di sentirsi aperta e internazionale
e la consapevolezza che l'imprevedibile vive anche nei luoghi apparentemente più sicuri.

Il giorno dopo l'accoltellamento di una donna avvenuto poco prima che raggiungesse il suo ufficio nella zona, l'atmosfera in Piazza Gae Aulenti è apparentemente quella di sempre. La piazza è attraversata da lavoratori, studenti, impiegati e persone sedute ai tavolini. Ma nelle conversazioni, emerge lo smarrimento.

Molti sottolineano una sensazione di vulnerabilità, soprattutto per il fatto che l'aggressione sembra essere avvenuta senza un movente chiaro. Una parte delle persone presenti racconta di aver pensato, guardando il luogo dell'episodio, che sarebbe potuto accadere a chiunque. Si parla di routine spezzate: arrivare al lavoro, scendere dalla metro, camminare come ogni giorno e trovarsi davanti all'imprevedibile.

Allo stesso tempo, non manca chi definisce l'episodio un caso isolato.
Secondo questa posizione, Milano rimane una città con un alto livello di frequentazione e controllo, e l'evento non rappresenterebbe un cambiamento strutturale della sicurezza urbana. C'è chi invita a contestualizzare, evitando letture allarmistiche o narrative emergenziali.

Tra questi due poli — paura diffusa e invito alla misura — si inserisce una riflessione ricorrente:
l'idea che il tema della sicurezza sia diventato fondamentale.

L'aggressione ha riportato al centro argomenti come: il rapporto tra città e percezione individuale dello spazio pubblico, la presenza di situazioni di disagio non intercettate, la richiesta di presenze più visibili (non solo telecamere, ma figure fisiche sul territorio).

Piazza Gae Aulenti, simbolo della Milano contemporanea fatta di vetro, lavoro e movimento continuo, oggi espone una contraddizione:
la città che vuole essere aperta, veloce e internazionale si trova a convivere con la fragilità che un singolo gesto può rendere visibile.
(Andrea Guidoboni/alanews)

Milano, corteo contro il convegno di Sinistra per Israele: "No al riarmo, non ci arruoliamo"

Milano, corteo contro il convegno di Sinistra per Israele: "No al riarmo, non ci arruoliamo"

Organizzato da USB, il corteo parte da Piazza della Scala. In piazza anche insegnanti e personale scolastico: "Stop alla militarizzazione dell'educazione". Il corteo si sposta poi verso Lanza, dove si teneva il convegno di sinistra per Israele

Cronaca (Milano). Milano — In Piazza della Scala, davanti a Palazzo Marino, si è svolto nel tardo pomeriggio il presidio convocato dal sindacato USB contro lo svolgimento a Milano del convegno di Sinistra per Israele. I manifestanti hanno contestato l'evento chiedendo che in città non si ospitino iniziative considerate a sostegno delle politiche militari israeliane.

Alla mobilitazione hanno partecipato anche rappresentanti delle scuole - insegnanti, personale scolastico e collaboratori - che hanno sottolineato la necessità di ripudiare ogni forma di riarmo, con particolare attenzione al mondo dell'istruzione. La preoccupazione espressa riguarda infatti il rischio di una crescente militarizzazione dell'educazione, attraverso progetti, collaborazioni o percorsi formativi che potrebbero normalizzare l'idea della guerra come strumento politico.

Dopo gli interventi in piazza, il presidio si è trasformato in corteo, che ha attraversato il centro cittadino dirigendosi verso la zona di Lanza, dove era in corso la conferenza contestata. Durante il percorso sono stati esposti striscioni e scanditi slogan per chiedere lo stop al riarmo e al sostegno militare in Medio Oriente.

La manifestazione si è conclusa mantenendo l'attenzione sul messaggio principale condiviso dalle realtà presenti:
opposizione alla legittimazione culturale della guerra, nello spazio pubblico e soprattutto nelle scuole.
(Andrea Guidoboni/alanews)

Milano, Scalfarotto su difesa: "Non possiamo essere vasi di coccio in mezzo a vasi di ferro"

Milano, Scalfarotto su difesa: "Non possiamo essere vasi di coccio in mezzo a vasi di ferro"

Francesco Ascioti, Ivan Scalfarotto e Alessandro Di Tocco intervengono in Piazza della Scala su deportazioni di bambini in Russia e sul tema della difesa

Cronaca (Milano). Al presidio per i bambini ucraini, "riportiamoli tutti a casa" in Piazza della Scala, oltre agli striscioni e alle bandiere, tre voci rappresentative delle istanze portate in piazza. I loro interventi hanno ribadito la richiesta di impegno internazionale per il ritorno dei minori sottratti dalle zone occupate e si sono concentrate sul tema della difesa.

A prendere la parola per primo Francesco Ascioti, che ha richiamato l'attenzione della comunità locale e nazionale sul tema dei minori deportati. "Siamo qui questa sera per rinnovare l'attenzione della comunità milanese, e speriamo italiana, sul tema dei bambini ucraini deportati in Russia da Putin, privati della loro identità per diventare soldati di Putin. È una cosa inaccettabile. Centinaia di migliaia di bambini: tutta la comunità internazionale si deve mobilitare per questi bambini", ha detto Ascioti.

È poi intervenuto Ivan Scalfarotto, che ha inquadrato il fenomeno in termini culturali e di sicurezza: «Putin e il suo regime pensano che l'Ucraina non esista, che la sua lingua e la sua cultura non debbano esistere. Noi non possiamo essere vasi di coccio in mezzo a vasi di ferro: è giusto difendersi, investire nella difesa e continuare a sostenere l'Ucraina, che rappresenta un baluardo dei valori democratici. Con un vicino ostile che conduce guerre ibride anche contro di noi, dobbiamo decidere se vogliamo preservare le nostre libertà".

Infine Alessandro Di Tocco, rappresentante dell'associazione UAMI (Ucraini a Milano), ha denunciato il destino di molti minori: "Di molti bambini purtroppo non si sa nulla: deportati, documenti cambiati, adottati da famiglie russe che cercano di cancellarne l'identità. L'unico modo per fermare la Russia è con le armi: è il linguaggio che la Russia comprende. Difendersi significa anche difendersi con gli strumenti necessari". (Andrea Guidoboni/alanews)

Milano, "Riportiamoli tutti a casa" il presidio in sostengo dei bambini ucraini

Milano, "Riportiamoli tutti a casa" il presidio in sostengo dei bambini ucraini

Milano, davanti a Palazzo Marino centinaia di cittadini e diversi rappresentanti istituzionali hanno chiesto il rimpatrio dei minori deportati dalla Russia. Presenti esponenti politici di diversi schieramenti, da Elena Buscemi a Mariastella Gelmini

Cronaca (Milano). Un mare di bandiere gialloblù ha colorato Piazza della Scala, dove si è svolto oggi il presidio per i bambini ucraini deportati in territorio russo al grido di "riportiamoli tutti a casa", promosso dalle associazioni ucraine in Lombardia con il sostegno di numerosi cittadini e realtà civiche.
L'iniziativa ha voluto richiamare l'attenzione sull'emergenza dei minori deportati dalle zone occupate e sottoposti a programmi di rieducazione alla cultura russa.

A testimoniare vicinanza e solidarietà sono intervenuti anche diversi rappresentanti del mondo politico italiano, in un segnale trasversale di unità:
tra i presenti Elena Buscemi, presidente del Consiglio comunale di Milano, Mariastella Gelmini ministra degli Affari regionali, Benedetto Della Vedova di +Europa, il senatore Ivan Scalfarotto, Francesco Ascioti di Azione, Michela Palestra consigliera regionale dei Civici e Francesco Rocca di Fratelli d'Italia.

"È una battaglia che riguarda l'umanità intera - hanno ricordato gli organizzatori - Ogni bambino ha diritto a crescere nella propria casa, nella propria lingua e nella propria cultura".

Una presidio in cui il messaggio partito da Milano ha voluto farsi eco: "Riportiamoli tutti a casa".
(Andrea Guidoboni/alanews)


Trascrizione generata automaticamente

riportiamo tutti a casa questo non ne ho solo il nome del nostro incontro Il grido dei bambini bambini ucraini pensava mamma senza il papà Il primo è per dire che non ci piace un mondo in cui i partiti i sindacati tanti Hanno aderito a questa manifestazione a tutti lo devi abbracciare il loro familiari l'Italia devono tornare tutti

Milano: la cerimonia al Famedio per i nuovi benemeriti della città

Milano: la cerimonia al Famedio per i nuovi benemeriti della città

Il sindaco Sala, l'assessora Romani e la presidente del Consiglio comunale Buscemi hanno partecipato alla cerimonia di commemorazione dei nuovi iscritti all'Albo d'Oro della memoria civica, tra cui Giorgio Armani

Cronaca (Milano). Come ogni anno, il Cimitero Monumentale di Milano ha ospitato la cerimonia al Famedio, il luogo simbolico dedicato ai benemeriti della città, coloro che hanno contribuito con il loro talento, impegno o visione alla crescita culturale, sociale e civile di Milano.

Alla commemorazione hanno preso parte il sindaco Giuseppe Sala, l'assessora ai Servizi Civici Gaia Romani e la presidente del Consiglio comunale Elena Buscemi.

Nel corso della cerimonia sono stati ricordati i nuovi iscritti all'Albo d'Oro della memoria civica 2025.
Tra loro: Giorgio Armani, Adriana Asti, Gianni Berengo Gardin, Cesare Cavalleri, Rosita Missoni Jelmini, Zita Mosca Baldessari, Ernesto Pellegrini, Gianpaolo Pillitteri, Arnaldo Pomodoro, Nicoletta Ramorino, Fausta Squatrini, Augusto Tognasso, Oliviero Toscani.

Un momento di raccoglimento e riconoscenza verso personalità che, in modi diversi, hanno rappresentato lo spirito creativo, solidale e innovatore della città.

Il Famedio, collocato al centro del Monumentale, continua a essere il cuore della memoria civica milanese, un luogo dove ogni nome inciso racconta un frammento della storia collettiva di Milano. (Andrea Guidoboni/alanews)

Ospedale San Raffaele, lavoratori in piazza: "Tagli e profitti sulla salute, ora basta"

Ospedale San Raffaele, lavoratori in piazza: "Tagli e profitti sulla salute, ora basta"

Operatori sanitari, infermieri e tecnici hanno manifestato davanti al grattacielo Pirelli per poi muoversi in corteo sotto al palazzo della regione, denunciando carenze strutturali, salari insufficienti e una sanità sempre più orientata al profitto

Cronaca (Milano). Davanti al Pirellone di Milano si sono radunati questa mattina centinaia di lavoratori per denunciare le condizioni di lavoro e di cura all'interno dell'ospedale San Raffaele.
Cartelli, bandiere sindacali e voci dal corteo hanno raccontato un malessere diffuso che, secondo i partecipanti, deriva da scelte gestionali "sostenute dal profitto e non dalla salute pubblica".

Sul volantino diffuso durante la manifestazione si leggono accuse dirette all'amministrazione: "Liste d'attesa insostenibili, manutenzione carente, ospedale sporco e appalti che peggiorano la qualità dell'assistenza". "Le cure non possono attendere", si legge ancora, "posticipare diagnosi e controlli aumenta la spesa sanitaria e diminuisce la possibilità di guarigione".

Prende la parola Margherita Napoletano, sindacalista del coordinamento RSU San Raffaele:

"La proprietà non fa manutenzione a sufficienza e taglia i costi solo per aumentare i profitti. Sta quotando l'ospedale sul mercato, ha emesso bond con il 6,5% di redditività, ma a costo di cosa? Di una qualità delle cure sempre peggiore e di condizioni di lavoro inaccettabili. Noi chiediamo un tavolo di trattativa vero, non a mani vuote come negli ultimi due anni".

Il volantino diffuso dai rappresentanti sindacali parla chiaro: "La fuga del personale si ferma con stipendi adeguati e condizioni di lavoro dignitose". Viene chiesta una sanità pubblica, gratuita, universale e partecipata, con un appello diretto a cittadine e cittadini:

"Salviamo il San Raffaele dalla proprietà che lo sta affossando".

"Non si può fare profitto sulla salute", gridano alcuni lavoratori.
E mentre i reparti continuano a funzionare a organico ridotto, la richiesta è una sola: che la sanità torni nelle mani di chi la fa vivere ogni giorno, non di chi ne trae profitto. (Andrea Guidoboni/alanews)

Le voci dal corteo pro-pal a Pavia contro la conferenza sulla difesa: "stop all'economia di guerra"

Le voci dal corteo pro-pal a Pavia contro la conferenza sulla difesa: "stop all'economia di guerra"

Manifestanti in piazza contro l'evento organizzato da ASPEN con esponenti del governo e vertici militari: "Stop ai rapporti con l'economia del genocidio e agli investimenti in armi".

Cronaca (Pavia ). Pavia - Manifestazione propalestinese questo pomeriggio nel centro di Pavia, in concomitanza con la conferenza ospitata al Castello Visconteo e organizzata dal gruppo ASPEN, alla presenza di consiglieri di governo e vertici militari, dedicata alle prospettive europee sulla difesa e alla cooperazione in ambito bellico.

Una delle partecipanti ha dichiarato ai presenti:

"Bisogna chiedere e rendere pubblici i rapporti che le amministrazioni comunali e nazionali intrattengono con l'economia del genocidio. Questi rapporti ci riguardano tutti, si inseriscono in un contesto più grande e globale."

Nel corteo è stato ribadito il no a qualsiasi tipo di investimento in armamenti, considerato un atto volto "solo ad arricchire chi produce guerra". I manifestanti hanno sottolineato come "colpisca che si incentivino produzione e acquisto di armi in una fase in cui sono stati tagliati sette miliardi ai ministeri".

Il corteo si è poi diretto verso l'area esterna al Castello, dove, al termine, si è verificato un momento di confronto con i reparti di polizia in tenuta antisommossa. Dopo alcuni minuti però la manifestazione si è sciolta pacificamente.
(Andrea Guidoboni/alanews)

Sindaco Sala alla fiaccolata di Bruzzano: un migliaio in strada per Luciana, uccisa dal marito

Sindaco Sala alla fiaccolata di Bruzzano: un migliaio in strada per Luciana, uccisa dal marito

Milano, quartiere Bruzzano: migliaia di cittadini hanno ricordato la donna vittima di femminicidio. Il sindaco Giuseppe Sala chiede più controlli e incentiva le denunce anonime, ma dal corteo arrivano contestazioni: "Non ci sentiamo protette"

Cronaca (Milano). Milano - Una fiaccolata intensa e partecipata ha attraversato le vie di Bruzzano per ricordare Luciana, uccisa dal marito: l'ennesimo caso di femminicidio che scuote la provincia di Milano, dopo altri episodi simili in poche settimane.

Oltre un migliaio di persone ha preso parte al corteo silenzioso, tra cartelli, luci e rabbia. In prima fila, il sindaco Giuseppe Sala, che ha voluto esserci di persona per esprimere vicinanza e indignazione. "È incredibile che nella nostra società non ci sia ancora un modo efficace per controllare uomini che manifestano intenzioni violente - ha dichiarato -. Se la giustizia non ce la fa, bisogna trovare una formula: in certi casi il braccialetto elettronico va applicato e qualcuno deve decidere tempestivamente."

Le parole del sindaco hanno però incontrato contestazioni: alcune donne in piazza hanno urlato di non sentirsi protette dalle istituzioni. "Io ho denunciato, e lui è ancora libero. Sono cazzate", ha gridato una signora partecipe al corteo. Sala ha replicato chiedendo di "partire dai segnali che precedono " e ha proposto di rafforzare le denunce anonime, definendole "uno strumento che può funzionare, e non si deve avere paura di usarlo". Ha aggiunto che è in discussione una legge alla Camera per estendere questa possibilità e che "darà il suo contributo per farla approvare".

Dal palco è intervenuta anche Anita Pirovano, presidente del Consiglio municipale della Zona 9, che ha invitato a non perdere la speranza e a continuare a lavorare "sull'educazione degli uomini, sul rispetto, sulla libertà e sull'amore consapevole".
(Andrea Guidoboni/alanews)

Milano: assemblea del Leoncavallo "Serve una risposta unitaria"

Milano: assemblea del Leoncavallo "Serve una risposta unitaria"

Marina Boer, portavoce delle mamme del Leoncavallo, e Primo Minelli, presidente ANPI Milano e Provincia, prendono la voce sul tema del Leoncavallo e sulle future prospettive.

Cronaca (Milano). Milano - Si è svolta all'ARCI di via Bellezza 16 l'assemblea promossa dal Leoncavallo, realtà storica del tessuto sociale e culturale milanese. Un incontro partecipato, nato per riflettere sul futuro dello spazio e sulle prospettive politiche e future del Leoncavallo.

A prendere la parola Marina Boer, rappresentante delle mamme del Leoncavallo, che ha sottolineato l'importanza del percorso avviato: "Dal lancio di questa assemblea è nato un programma politico ampio, rivolto a realtà molto diverse tra loro. Ora lo rimandiamo alla città e ci aspettiamo un riscontro. È lo stesso percorso che abbiamo seguito per la manifestazione del 6 settembre: vedremo cosa accadrà questa volta."

Primo Minelli, presidente dell'ANPI Milano e Provincia, ha assicurato il sostegno dell'associazione anche sul piano pratico. "Come ANPI abbiamo già dato un contributo politico ed economico. Facciamo appello a tutti, anche agli imprenditori lungimiranti, perché perdere l'esperienza del Leoncavallo non conviene a Milano."

Minelli ha poi espresso preoccupazione per il contesto politico: "Il clima generale è pessimo. Non credo che il fascismo sia alle porte, ma le forme reazionarie che si stanno delineando rappresentano un problema serio. Il fronte democratico deve rispondere: di fronte alle emergenze democratiche servono risposte di unità."

L'assemblea si è conclusa con l'invito a proseguire il dialogo tra forze civiche, sociali e culturali per tutelare spazi di libertà e partecipazione nella città.
(Andrea Guidoboni/alanews)
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